Dopo meticolosi lavori di restauro sono stati "liberati" dalle impalcature i "quattro mori", monumento simbolo di Livorno che ogni tanto fa storcere la bocca a qualche turista di passaggio a Livorno.
Nonostante siano stati liberati, infatti, c'hanno sempre le catene. In effetti quando sono stati scolpiti esisteva sempre la schiavitù sia da parte cristiana che da parte musulmana. Ma chi ritiene che questo monumento sia un'opera che celebra la schiavitù si sbaglia di grosso.
Al contrario, i quattro mori sono alla base della politica di tolleranza inaugurata dai Medici a Livorno, che promettevano agli stranieri di poter esercitare in libertà il proprio culto religioso e i propri traffici commerciali. Ma come si poteva commerciare liberamente se c'erano i pirati ( saraceni) che impedivano ciò ?
I granduchi non erano contro i musulmani o le persone di colore. Non è razzismo o puro schiavismo il loro. A Livorno infatti arrivarono tantissimi arabi e anche qualche musulmano che poterono circolare liberamente e diventare anche ricchi. Si combatteva essenzialmente, per mezzo dei cavalieri di santo Stefano, non i musulmani o i mori in generale ma coloro che incarnavano l'imperialismo di quel tempo, ovvero i turchi.
Ai prigionieri (schiavi) turchi veniva data la possibilità di uscire dal bagno penale ed esercitare anche attività commerciali oltre a poter pregare il proprio Dio nelle quattro moschee che c'erano a Livorno.
A chi ancora si indigna guardando i quattro mori, non più in gabbia ma ancora con le catene, dobbiamo insegnare la storia
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